mercoledì 6 aprile 2011

Un'alga contro le radiazioni!!

E' dello scorso 5 aprile l'annuncio di una scoperta che potrebbe illuminare con un flebile, sottile e tremulo raggio di luce l'ombra della catastrofe nucleare in Giappone; una specie di alga unicellulare sarebbe in grado di rimuovere gli isotopi radioattivi di stronzio, uno dei residui altamente dannosi che continuano a fuoriscire dalla centrale a Fukushima.
Gli studi su questo organismo, il cui nome scientifico è Closterium Moniliferum ed è stata "presentata"  ad un meeting dell'American Chemical Society la settimana scorsa, potrebbero portare a sviluppi molto utili in vista delle future bonifiche delle aree circostanti la centrale, e in particolare delle acque di raffreddamento contaminate (finora 20.0000 tn!!) che gli addetti si dicono "costretti" a rilasciare nell' Oceano Pacifico.
Sebbene non sia l'elemento più pericoloso emesso dalla centrale in avaria, lo Stronzio 90 è un isotopo ad azione cancerogena che nei viventi può infiltrarsi facilmente nelle ossa, nel latte, e in altri tessuti ; le emisssioni potrebbero contaminare ogni livello del processo biologico su scala mondiale per più di trent'anni.
Secondo quanto riportato dalla ricerca statunitense, l'alga Closterium raccoglie preferibilmente atomi di un altro elemento, il bario. Tuttavia lo stronzio 90 , in quanto a dimensioni e proprietà, si presenta come una perfetta via di mezzo tra il calcio e bario e viene quindi ben cristalizzato dall'alga, che al contrario non mostra "interesse" verso il calcio. Questo teoricamente renderebbe la specie utilizzabile in mare senza che una sua eventuale proliferazione sottragga grandi quantità di calcio importanti per la vita di molti organismi marini.
Gli studiosi non hanno ancora sperimentato la capacità di quest'alghe di sopravvivere agli ambienti radioattivi, ma questo non sembrerebbe rappresentare un problema ( anche se nessuno lo chiederà alle alghe!!!)  in quanto la facilità con la quale si possono coltivare le colonie morte immediatamente sostituibili.
Inoltre, ogni singola alga è in grado di assorbire molti atomi radioattivi nel giro di mezz'ora dalla sua nascita.
Aspetto futuri sviluppi con molta trepidazione e intanto mi chiedo quanto saremmo progrediti e a quanti problemi riusciremmo a rispondere, come genere umano, se metà dei finanziamenti (e dei risultati) mondiali per la ricerca bellica e industriale fossero spesi sui veri problemi del pianeta, e non sul vendere di più o a scannarci tra umani... 
(notizia appresa da http://www.biologiamarina.eu/Home.html , bellissimo sito ,dateci un occhio)

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